Già da anni si parla dell’importanza delle aziende di essere resilienti e antifragili e nell’ultimo anno questa esigenza si è sicuramente accentuata. Ma cosa si intende con questi due termini e cosa possiamo fare per diventarlo?
Essere un’azienda resiliente è una vera e propria sfida ed esserlo significa prosperare e trasformarsi nonostante le avversità, il caos e le complessità.
Il mondo è cambiato drasticamente con la diffusione di internet e delle tecnologie digitali e in un contesto così complesso le persone che popolano le aziende devono essere in grado di apprendere velocemente, adattarsi, migliorare.
Anni fa un’azienda nel migliore dei casi poteva metterci in media 20 anni ad arrivare ad una capitalizzazione di 1 miliardo di dollari. Google ci è arrivata in 8 anni, Snapchat in 2 e così via con tutte le aziende che ben conosciamo e che in pochi anni sono diventate leader di mercato.
Queste nuove aziende sfruttano i cambiamenti rapidi della tecnologia per posizionarsi e stravolgere il mercato in tempi incredibili. E in questo nuovo mercato le aziende tradizionali devono imparare ad adeguarsi, governando le complessità.
E in questo contesto si parla di resilienza e antifragilità aziendale come competenze utili per adattarsi, prosperare e migliorare nel mondo odierno in continua evoluzione.
Con azienda resiliente si intende un’azienda che anticipa, si prepara e si adatta quindi dedica tempo e risorse al miglioramento continuo con l’obiettivo di prosperare.
Con azienda antifragile si intende un’azienda che non solo anticipa il cambiamento ma ne trae vantaggio, organizzandosi in qualcosa di diverso e migliore.
In questa trasformazione il digitale gioca un ruolo prioritario poiché abilita nuove situazioni aiutando le persone a capire come sta evolvendo il mondo.
Alcuni punti da considerare quando si affronta il cambiamento culturale verso la resilienza e l’antifragilità:
- la definizione di obiettivi a breve e lungo termine e l’importanza dell’esecuzione, creando un efficace coordinamento tra le diverse parti dell’azienda, favorito da un scambio fluido delle informazioni. Inserire sistemi in cloud, adottare strumenti digitali per favorire la collaborazione è un buon primo passo per abituare le persone ad avere un approccio maggiormente fluido.
- mettere sempre il cliente al centro in modo da muoversi con una bussola in mano, in base alle necessità e ai bisogni del mercato.
- la condivisione del potere decisionale, dando maggiori responsabilità ai collaboratori. In questo modo sarà più veloce prendere decisioni e cambiamenti.
- la formazione continua per tutti i collaboratori, sfruttando le facilità di reperire informazioni dalla rete.
- la continua contaminazione da parte di professionisti esterni.
Per concludere possiamo dire che le aziende devono imparare a cambiare, fallire, modificarsi senza piegarsi ma plasmando le proprie competenze mese dopo mese.
Per questo motivo è importante esporci alle difficoltà così da avere uno stimolo al cambiamento.
Le aziende devono considerare che lo stress e il disordine non sono un male, per cambiare davvero bisogna rompere qualcosa e bisogna mettere in conto che le difficoltà ci aiutano a costruire qualcosa di nuovo.
Uno “stress buono” ci impone un miglioramento.