Lo diciamo, lo leggiamo ma anche lo constatiamo tutti i giorni, viviamo in un mondo che corre sempre più veloce. Uno dei parametri che ci dimostra questa accelerazione è quello delle nuove tecnologie, mai come oggi abbiamo a disposizione tecnologie che con sempre nuove soluzioni possono rivoluzionare continuamente il mondo produttivo e i classici modelli di lavoro.
Il Chief Digital Officer per il settore Food&Wine
Scopriamo in questo breve video come il settore wine e il mondo viticolo possono trarre vantaggio dalla digitalizzazione:
Sistemi che prima erano considerati innovativi diventano nel giro di poco tempo obsoleti.
Con questo contributo cerchiamo oggi di mettere a fuoco l’impatto delle nuove tecnologie su uno degli asset più importanti del Made in Italy, il vino, ovvero sulle imprese che operano nel campo vitivinicolo.
Per loro, che competono sui mercati globali, restare aggiornate in ambito tecnologico è vitale. Certo per competere è fondamentale avere un prodotto di eccellenza, che loro hanno (si consideri che circa il 70% della produzione italiana di vino è rappresentata da DOP e IGP – fonte Istat), ma è altrettanto fondamentale oggi poter disporre di processi produttivi e commerciali all’altezza della sfida, supportati dalla corretta tecnologia, per poter continuare ad acquisire nuove quote di mercato.
Con questa logica anche le aziende del settore vitivinicolo devono capire come modificare la propria struttura produttiva e commerciale in linea con le nuove esigenze del mercato, per loro risulta di fondamentale importanza conoscere, in modo approfondito, quelle che sono e saranno le tecnologie destinate a cambiare le dinamiche produttive, attraverso la creazione di nuovi schemi e la modifica di quelli già esistenti. Modelli organizzativi che sono stati validi per decenni non sono più adeguati a questo mondo “veloce” e sempre più complesso.
Ecco perché, in relazione al settore si parla anche di Vino 4.0.
Si tratta di modificare il modello con cui si pensava e si continua a pensare a questo settore, è necessario abbracciare un sistema di filiera data-driven, implementando tutte le nuove tecnologie per poter cogliere le diverse opportunità che normalmente si associano ad una gestione intelligente ed avanzata della filiera produttiva, quindi dal campo al bicchiere tenuto tra le mani del nostro cliente finale.
Imprese viticole e nuove tecnologie: i trend del momento
Lo abbiamo scritto in premessa, è importante comprendere quale strategia adottare nel momento in cui si vuole attivare un processo di innovazione digitale della propria azienda, qui nelle imprese vitivinicole, nella propria cantina.
Sarà necessario mappare i processi in essere, individuare le criticità, ovvero quelle modalità operative che fanno perdere competitività all’azienda, progettare i nuovi processi (consapevoli di quali siano i nuovi trend del mercato, ovvero le esigenze del cliente non solo in termini di qualità del prodotto ma anche in termini di servizi ad esso associati. Si, quel valore in più, aggiuntivo che lui si attende da un prodotto di altissima qualità come il vino italiano.
Solo a questo punto insieme alla proprietà si potrà procedere ad una valutazione delle tecnologie che ci consentiranno di rispondere alle più evolute esigenze del mercato, quelle che stanno attualmente rivoluzionando il modo di pensare e concepire la filiera vitivinicola.
Vediamo ora insieme una serie, certo non esaustiva, di esempi tecnologici che potranno essere introdotti in un processo di digitalizzazione della nostra cantina.
Partiamo proprio dalla bottiglia che arriva nelle mani del nostro consumatore. Egli, che sia davanti scaffale del punto vendita o che sia a casa sua, potrà ricevere tutta una serie di informazioni tramite etichette elettroniche o più banalmente tramite QR code. Con lo smartphone il consumatore potrà ottenere informazioni complete sul vigneto, sulle modalità di produzione del vino e l’eventuale presenza / assenza di additivi, ed ancora sul territorio dove nasce il vino che sta gustando, sugli abbinamenti, sulla giusta temperatura di degustazione. Teniamo conto che i sistemi di lettura del QR code potranno dare risposte in lingue diverse, per una migliore esperienza dell’utente, semplicemente scegliendo la lingua del browser con cui il cliente si collega.
Non sottovalutiamo questo semplice e già attuabile percorso di comunicazione con chi aprirà la nostra bottiglia. Non sarà una strada a senso unico, ovvero verso il cliente, ma una serie di dati torneranno all’azienda ed in funzione di come avremo impostato il processo potranno essere di estremo valore strategico (qui l’esperienza del vostro Chief Digital Officer nella scelta delle informazioni di ritorno sarà essenziale).
Ora vediamo applicazioni più impegnative e possiamo immaginare di introdurre l’utilizzo di sensori tecnologici sin dalla vigna, poi in cantina ed infine nella catena di distribuzione, ed ancora come detto prima della bottiglia stessa.
La sensorizzazione consentirà in futuro di ottenere risultati strabilianti, come ad esempio la possibilità di tracciare una serie di dati dal campo al cliente, come la temperatura, l’umidità e la posizione.
Sembra fantascienza ma in cantina possiamo anche iniziare ad immaginare di abbinare l’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI) alla produzione di vino. L’utilizzo di macchine intelligenti sui luoghi di produzione e nelle cantine per svolgere compiti che normalmente richiedono l’intelligenza umana. Ed ancora l’AI potrà essere usata per cercare nuovi mercati, nuovi distributori, insomma per arrivare più rapidamente al contatto giusto per vendere il nostro vino. Ma non solo. L’applicazione dell’AI consentirà, in futuro, di creare un database per la sintesi di tutte le diverse recensioni, fornendo un’analisi completa dei dati e delle informazioni, rilasciate anche dagli stessi consumatori, sul nostro prodotto di valore, il vino. Il che permetterà a questi ultimi di disporre di quante più informazioni possibili sul prodotto, rafforzando il legame fra territorio, vitigno, marchio della cantina e acquirente finale.
In vari settori agricoli, e quindi anche nelle nostre vigne e nelle nostre cantine, s’incomincia a progettare l’uso della robotica. I robot potranno intervenire ad esempio nelle fasi di concimazione e raccolta in vigna, oppure, a fronte di una raccolta ancora manuale nella fase di selezioni dell’uva al momento dell’arrivo in cantina; sempre in cantina potranno farsi carico del controllo e della movimentazione dell’inventario, insomma ci aiuteranno a rafforzare i processi produttivi, abbattendo i costi e incrementando i ricavi.
Sia ben chiaro, queste innovazioni non devono essere intese come volontà di escludere l’uomo dal processo produttivo a solo scopo di riduzione dei costi. L’innovazione deve tendere a riservare all’uomo le attività di valore, lasciando alle macchine evolute il compito di svolgere compiti ripetitivi.
Ed ancora, da non sottovalutare anche il ruolo ricoperto dalle immagini satellitari e dal GPS nel vigneto. Sebbene si tratti di tecnologie che sono state già implementate nelle organizzazioni più grandi, per il monitoraggio dello stato di salute dei vigneti, in futuro potrebbero diffondersi anche nelle aziende di dimensioni minori.
Attraverso l’utilizzazione di droni e satelliti le imprese vinicole possono raccogliere dati su maturazione, carenze d’acqua, problemi che caratterizzano il vigneto e altro ancora.
Infine, per completare la carrellata di potenzialità che il digitale può fornire al mondo wine, un’innovazione che sta rivoluzionando il settore: la tecnologia nota come LIDAR, la quale consente di mappare la vigna, permettendo di creare vere e proprie mappe 3D, lo scopo sarà quello di guidare i Robot sul campo, ridurre gli incidenti e rilevare le inefficienze che ostacolano il corretto svolgimento del processo e delle dinamiche di coltivazione e di raccolta.
I vantaggi della digitalizzazione
Abbiamo presentato alcune soluzioni, dalle più semplici alle più complesse, ricordatevi però che ogni introduzione di tecnologia al suo apparire entra sul mercato magari molto costosa, questo non vuol dire che però entro breve tempo non sia disponibile anche a costi più accessibili, è sempre successo (banalmente dal televisore a colori o al primo telefono cellulare).
Spostiamo ora l’attenzione sui vantaggi che l’impresa vitivinicola, la cantina, avrà nel iniziare un percorso di trasformazione digitale.
Della principale lo abbiamo già detto: in sintesi spostare le attività ripetitive e di poco valore sulle automazioni e lasciare all’uomo le attività di valore, avremo riduzione degli scarti, meno errori e quindi il sistema azienda trarrà vantaggio dalla riduzione degli scarti (anche gli errori producono sprechi).
Questo valorizza gli asset, sia umani che patrimoniali, dell’azienda.
Se infatti il processo di automatizzazione consente di delegare le attività più banali e ripetitive alle macchine, le risorse che vengono liberate possono essere indirizzate verso fini più produttivi, di valore, a beneficio dell’efficienza del sistema aziendale nel suo complesso.
Modernizzare i processi significa non solo massimizzare le opportunità esistenti ma anche crearne di nuove. Un’azienda aggiornata è infatti in grado di cogliere occasioni che inevitabilmente sono precluse a quelle meno innovative.
Infine, l’analisi dei dati e i servizi di assistenza digitale permettono di intercettare le richieste e le esigenze dei clienti, oltre che aumentare il raggio di diffusione del brand, rendendolo riconoscibile ad una quota sempre più ampia di consumatori.
Quindi, per sintetizzare, la trasformazione digitale della nostra cantina sarà un processo che consentirà di migliorare il funzionamento dei sistemi di produzione e di commercializzazione, rafforzerà il legame fra marchio e cliente attraverso l’implementazione di servizi di assistenza puntuali, lo scambio di dati ed informazioni produrrà soddisfazione del cliente e fornirà al management dati strategici per la conduzione della cantina verso nuovi ambiti di mercato.
Come attuare la trasformazione digitale nella propria azienda vitivinicola?
Come primo passo la cantina dovrà valutare d’introdurre nella sua struttura manageriale l’apporto di una figura specifica in grado di coniugare il modello di business dell’azienda vinicola con le leve del digitale che si vuole attivare.
Questo manager è il Direttore Digitale, il Chief Digital Officer.
Maia Management potrà aiutarti ad introdurre in outsourcing questo manager in azienda, lo farà in modo sostenibile, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista temporale, il suo agire sarà coerente con il grado di digitalizzazione eventualmente già in essere nella tua impresa. Non potrà correre da solo verso la fine della consulenza, dovrà procedere con una tempistica, ecco la sostenibilità, coerente alla preparazione digitale delle persone che in azienda troverà, le aiuterà nel loro percorso di formazione, camminerà con loro per accompagnarle nel mondo complesso del digitale. In sostanza se vuoi introdurre un nuovo vitigno nei terreni della tua azienda ti rivolgerai ad un esperto enologo, in analogia se vuoi introdurre il digitale devi rivolgerti ad un manager digitale, il CDO.
Occorre premettere infatti che non c’è una soluzione standardizzata, capace di adattarsi a tutti i casi e a tutte le situazioni, ma la trasformazione va attuata tenendo conto da un lato delle esigenze e dei desideri del cliente e dall’altro delle caratteristiche della specifica azienda. Solo in questo modo si potranno attuare le tecnologie necessarie per consentire il massimo grado di efficienza, evitando al contempo di stravolgere completamente i sistemi produttivi dell’impresa. La soluzione adottata dovrà insomma essere una sorta di compromesso fra l’esigenza di modernizzare gli impianti e la struttura aziendale e le necessità del cliente (il mercato) e dell’azienda stessa.
Ma allora, da dove iniziare? nelle righe seguenti noi di Maia Management ti diamo lo strumento per fare il primo passo. E del tutto gratuito e richiederà solo pochi minuti del tuo tempo.
Il test digitale per calcolare il livello di digitalizzazione dell’azienda
Alla fine di questo mio contributo, Maia Management ti consentirà di effettuare un Test sul Grado di Digitalizzazione della tua azienda. Capiremo insieme a che punto sei. Sarà il primo passo da fare nella direzione di una progressiva trasformazione dei processi produttivi per innovare davvero il sistema aziendale.
Con il Report che ti sarà consegnato capirai da dove partire.
Un ultima considerazione mi preme sottolineare.
Il successo del percorso che porterà alla digitalizzazione della cantina dovrà vedere l’imprenditore/cliente protagonista nel dialogo con il CDO, quindi l’imprenditore non ricoprirà un ruolo meramente passivo nel processo di trasformazione, sarà coinvolto attivamente nell’analisi della situazione e poi nel processo di attuazione delle strategie studiate, in un continuo processo di scambio di informazioni.
Spero di aver dato un contributo d’idee al livello delle aspettative dell’imprenditore del settore vitivinicolo che avrà avuto la cortesia di arrivare sino a queste conclusioni.
Se deciderai di compilare il Test del Grado di Digitalizzazione della tua cantina, per me sarà un piacere aprire un dialogo con te illustrandoti il Report che le tue risposte produrranno.
Per capire il livello di digitalizzazione a cui la tua azienda è attualmente, clicca quì e compila il test digitale.