Formazione finanziata per la digital transformation

il 04/20/2022

Formazione finanziata: come funziona

Perché l’argomento della formazione finanziata e di come funziona è così attuale? Viviamo in un’epoca sempre più interconnessa, dove tutte le azioni e le attività svolte sono associate all’utilizzo di dispositivi digitali. 

E’ un mondo che corre veloce, e proprio per rimanere al passo con quanto richiesto dalla società e dal mercato, le aziende, intese come gli uomini che in esse interagiscono, devono essere costantemente informate sulle opportunità che il digitale mette a loro disposizione. 

L’introduzione di nuovi modelli di business basati sulle nuove tecnologie digitali, che sono il presupposto per accompagnare le aziende verso la digital transformation, determina la naturale conseguenza che tutti gli interlocutori coinvolti nell’agire dell’azienda siano soggetti ad un continuo processo di formazione.

Il cambiamento e l’evoluzione sono sempre in movimento, non attendono nessuno: è necessario acquisire nuove conoscenze per far sì che l’azienda rimanga al passo con i tempi e con le mutevoli esigenze di mercato.

Le aziende ormai hanno compreso che la formazione è un percorso continuativo. A volte però i costi sono veramente importanti  e non sempre possono essere affrontati da tutte le aziende. Proprio per questo motivo, Stato ed Enti vari hanno nel tempo costruito un ampio spettro di opportunità ed anche di recente il Governo ha introdotto nuovi incentivi fiscali per la formazione del personale. 

In questo articolo cerchiamo di fare il punto sul sistema della formazione finanziata.

Formazione finanziata: cos’è

La formazione finanziata altro non è che la possibilità, per aziende e imprenditori, di poter accedere a fondi destinati alla formazione dei propri dipendenti.

L’opportunità può essere colta principalmente tramite due strumenti. 

Il primo, operativo a partire dal gennaio 2021, è anche il più semplice da attivare, viene comunemente definito Formazione 4.0 ed è specificatamente dedicato alla formazione conseguente all’introduzione di nuove tecnologie digitali in azienda. Per questo riguarda specificatamente i percorsi di accompagnamento alla digital transformation.

Il secondo, è attivo da oltre 20 anni ed è la formazione finanziata le cui risorse sono erogate dai Fondi Interprofessionali che sono stati introdotti dalla Legge n. 388 del 2000 con l’obiettivo di supportare la formazione in generale.

Questa seconda opportunità non riguarda solo la formazione “digitale”, senza escluderla, riguarda la formazione professionale a 360 °, dalla sicurezza in azienda sino alla formazione in tema digitale, appunto.

La formazione, con il passare del tempo, è divenuta un tassello chiave dell’economia, in quanto ha consentito alle aziende di aumentare la propria produttività mediante l’impiego di personale altamente formato, quindi in grado di svolgere la propria mansione a livelli qualitativi superiori; senza tralasciare il fatto che una costante formazione ha fatto registrare una notevole riduzione degli infortuni sul lavoro.

Prima di addentrarci nel dettaglio dei provvedimenti è tuttavia necessaria una precisazione. Con il termine formazione finanziata non dobbiamo intendere un finanziamento a prestito, non si fa riferimento a strumenti rilasciati da istituti di credito o da agenzie finanziarie, ma a supporti finanziari o concessi dallo Stato, nel primo caso attraverso il meccanismo del credito d’imposta, o erogati nel secondo caso da Enti appositamente costituiti, i quali consentono l’accesso a tali fondi mediante bandi o meccanismi di finanziamento specifici, in una parola i soldi non sono soggetti e forme di restituzione diluite nel tempo.

Guarda il video

In questo video spieghiamo in pochi minuti cos’è la formazione finanziata 4.0 e come può aiutare la tua impresa

I finanziamenti per la formazione digitale

In ottica digitale, formazione finanziata è plasmare il proprio personale affinché possa essere pronto alle svolte che il mercato propone, siamo di fronte alla quarta rivoluzione industriale: l’Industry 4.0.

L’innovazione tecnologia è un percorso che tantissime aziende stanno attuando, per migliorare il rendimento dell’impresa e per supportare attivamente il personale ivi impiegato.

Industria 4.0 riguarda proprio questo, ovvero tutti gli aspetti del ciclo di vita dell’azienda che vuole acquisire competitività, attraverso l’accesso a contributi statali nella digitalizzazione dei processi produttivi, nella valorizzazione della produttività dei lavoratori, nella formazione di competenze adeguate e nello sviluppo di nuovi prodotti e processi.

Industria 4.0

Con Industria 4.0 o Industry 4.0 viene indicata una tendenza alla automazione e interconnessione delle industrie, le quali attraverso nuove tecnologie produttive migliorano non solo le condizioni di lavoro, ma anche la produttività e la qualità degli impianti aziendali.

Il nome di questa propensione alla automazione trae origine da un piano industriale varato dal governo tedesco nel 2011, che prevedeva investimenti finalizzati all’ammodernamento dei sistemi produttivi, così da rendere il proprio apparato industriale nuovamente competitivo a livello mondiale.

In Germania, i risultati di tale politica sono stati un punto di svolta nell’economia del paese tanto da indurre altri stati, come l’Italia, a perseguire la stessa linea di provvedimenti legislativi.

Il piano italiano, come quello tedesco, francese, inglese e olandese riguarda tutti gli aspetti del ciclo di vita delle imprese, in particolar modo quelle che vogliono aumentare la loro competitività, prevedendo diversi supporti relativi a investimenti nel campo della digitalizzazione dei processi produttivi, in quello della valorizzazione della produttività dei lavoratori, fino a ricomprendere quello della formazione di competenze adeguate allo sviluppo di nuovi processi e prodotti.

Formazione 4.0

Dal presupposto di Industria 4.0 nasce a gennaio 2021 Formazione 4.0 come naturale conseguenza. 

Formazione 4.0 altro non è che il riconoscimento di un credito d’imposta a favore delle aziende che intendono avviare un processo di trasformazione tecnologia e digitale attraverso la formazione del personale su specifiche materie, tra le quali: big data; cloud e fog computing; cyber security; simulazione e sistemi cyber-fisici; prototipazione rapida; sistemi di visualizzazione, realtà aumentata, e realtà virtuale; robotica avanzata e collaborativa; interfaccia uomo macchina; manifattura additiva (stampa tridimensionale); internet delle cose e delle macchine; integrazione digitale dei processi aziendali.

Il credito d’imposta che viene riconosciuto nell’anno fiscale seguente all’attività di formazione viene riconosciuto sulla base dei seguenti parametri:

– 50%, su un tetto di spesa annuale non superiore a euro 300.000,00 per le micro e piccole imprese;

– 40%, su un tetto di spesa annuale non superiore a euro 250.000,00 per le medie imprese;

– 30%, su un tetto di spesa annuale non superiore a euro 250.000,00 per le grandi imprese.

Modalità di accesso a Formazione 4.0

Il credito maturato per la formazione dei dipendenti viene riconosciuto in sede di dichiarazione dei redditi, nel periodo d’imposta successivo a quello in cui sono state sostenute tali spese.

Il credito risultante dalla dichiarazione potrà essere impiegato in compensazione, ciò significa che l’azienda potrà impiegare tali somme per i pagamenti relativi a tasse, imposte e contributi in favore dello Stato, esponendo il credito all’interno dei modelli F24 utilizzati per il versamento periodico delle imposte.

Per accedere a Formazione 4.0 che domande si devono fare? E’ necessario attendere un’autorizzazione preliminare? La risposta ad entrambe le domande è no.

Formazione 4.0 si attiva interpellando un Ente Formatore accreditato, si predispone il progetto e si dà avvio al percorso formativo. Al termine l’impresa dovrà documentare le spese sostenute, avrà quindi l’obbligo di redigere e conservare una relazione che indichi le modalità organizzative e i contenuti delle attività formative cui hanno partecipato i lavoratori; dovrà esibire la documentazione contabile e amministrativa atta a dimostrare la corretta applicazione del beneficio; infine dovrà compilare i registri dai quali sarà possibile estrarre i nominativi del personale sottoposto a formazione 4.0, questi registri saranno controfirmati dai singoli dipendenti partecipanti ai corsi.

I finanziamenti erogati dai Fondi Interprofessionali per la formazione finanziata

Vediamo ora il secondo strumento citato in premessa.

Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali: cosa sono e di cosa si occupano

I Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali sono Enti autorizzati dal Ministero del Lavoro aventi quale obiettivo la promozione della formazione dei lavoratori mediante l’accesso a meccanismi di finanziamento, il tutto attraverso la creazione di dinamiche associative tra le entità di rappresentanza dei lavoratori e quelle dei datori di lavoro.

Le aziende che aderiscono ai Fondi Interprofessionali dovranno destinare una quota del 0,30%, del contributo obbligatorio INPS al Fondo prescelto, contribuendo in tal modo il finanziamento dei corsi di aggiornamento dei lavoratori

La quota destinata ai Fondi Paritetici Interprofessionali non deve essere vista come una spesa aggiuntiva per l’azienda, poiché il versamento del contributo dello 0,30% sarebbe stato comunque versato quale contributo obbligatorio per il fondo INPS di disoccupazione involontaria.

Quindi, tale tassazione altro non è che una facoltà dell’azienda di impiegare una somma già a costo per un secondo fine, ovvero quello relativo alla formazione finanziata del proprio personale, che produrrà un aumento delle conoscenze dei propri dipendenti, da considerarsi il vero patrimonio aziendale, di qualunque settore essi facciano parte.

Possiamo pertanto sostenere che la formazione dei propri dipendenti è un valore aggiunto in quanto consente di mantenere l’azienda al passo con i tempi, renderla più produttiva quindi in grado di rimanere competitiva.

Che tipo di formazione può essere finanziata

La formazione finanziata è mirata all’istruzione e all’aggiornamento dei lavoratori e in quanto tale viene distinta in formazione aziendale, individuale e pluriaziendale.

Formazione aziendale

La formazione finanziata aziendale è da ricondurre ai corsi destinati ai lavoratori di un’azienda che sta vivendo una trasformazione o una ristrutturazione.

Formazione pluri-aziendale

La formazione pluri-aziendale è quella che vede la partecipazione a specifici corsi destinati ai lavoratori di più aziende.

Si tratta di aziende di piccole dimensioni, aventi i medesimi obiettivi e interessi, le quali generalmente presentano, in maniera congiunta, piani di formazione destinati ai propri dipendenti.

Formazione individuale

Per formazione individuale si intende la partecipazione a un corso di perfezionamento destinato ad un dipendente in particolare, per il quale l’azienda ha un interessa specifico: si tratta di formare dipendenti già in possesso di competenze elevate, ai quali viene richiesto un costante aggiornamento, al fine di migliorare l’ambiente aziendale.

Come si svolge la formazione finanziata e come funziona.

La formazione finanziata prevede attività formative aziendali che possono essere svolte in orario lavorativo o, in alternativa, fuori dall’orario di lavoro.

Le modalità previste per l’accesso ai contributi destinati alla formazione finanziata sono sostanzialmente due: 1) conto formazione; 2) conto sistema.

Conto formazione

Il meccanismo denominato conto formazione prevede che l’azienda accumuli i versamenti al Fondo prescelto in un “conto” a lei intestato, da cui potrà attingere annualmente per finanziare i suoi progetti di formazione. Ovvio che questa prima modalità sarà più vantaggiosa per le aziende di grandi dimensioni le quali con il loro 0,30% accumulano importi più rilevanti grazie al numero rilevante di dipendenti a libro paga.

Il conto formazione è quindi ritenuto dalle aziende di maggiori dimensioni quello di più agevole attivazione, ha solo il limite che l’azienda deve consumare il credito accumulato entro 24 mesi.

Trascorso questo lasso di tempo, il capitale per l’accesso ai corsi di formazione che l’azienda non ha utilizzato viene destinato al finanziamento di bandi a cui possono partecipare tutti gli aderenti al Fondo, è qui che nasce il concetto di conto di sistema.

Conto sistema

Il conto sistema è un po’ più macchinoso rispetto al conto formazione, ma attenzione è la modalità attraverso il quale le aziende di minori dimensioni, quelle che sul conto formazione non accumulano importi rilevanti, possono accedere ai finanziamenti, i quali molte volte sono addirittura superiori agli importi che loro hanno versato.

La modalità di finanziamento prevista dal conto sistema prevede la partecipazione delle aziende a specifici bandi, attraverso la presentazione di progetti formativi, i quali vengono valutati e inseriti in una graduatoria. La graduatoria determina di conseguenza la lista finale delle aziende aderenti che possono attivare il percorso formativo, il quale sarà finanziato con i fondi erogati ai vincitori dal Fondo Interprofessionale.

Iscrizione a un Fondo Paritetico Interprofessionale per la formazione finanziata

L’adesione a un Fondo Paritetico Interprofessionale è una facoltà e non un obbligo e, in quanto tale, l’azienda che decide di iscriversi ad uno di tali Fondi potrà revocare, in qualunque momento, la sua adesione.

L’iscrizione ha una durata di un anno, pertanto, nel caso in cui l’azienda non decida di disdire l’adesione, la stessa si considera tacitamente rinnovata, rinnovo previsto annualmente.

L’adesione a un Fondo Paritetico Interprofessionale: come fare

Nel caso in cui un’azienda decida di aderire ad un Fondo Paritetico Interprofessionale, dovrà inoltrare una preventiva dichiarazione all’INPS, attraverso il Modello di denuncia contributiva DM10/2l, all’interno del quale dovrà essere indicato il Fondo al quale si intende aderire.

Il medesimo modello andrà presentato nel caso in cui l’azienda che abbia già aderito ad un Fondo volesse manifestare la propria revoca.

Quali sono i Fondi Paritetici Interprofessionali

I Fondi Paritetici Interprofessionali cui le aziende possono destinare lo 0,30% dei contributi INPS per la formazione finanziata delle imprese sono 21:

1) Fondimpresa: fondo destinato alla formazione dei lavoratori delle imprese industriali;

2) Fondirigenti: fondo destinato alla formazione dei dirigenti industriali;

3) For.te: fondo istituito per i lavoratori del turismo, del commercio, dei servizi, del credito, delle assicurazioni e dei trasporti;

4) Fondir: fondo istituito per la formazione dei dirigenti del terziario;

5) Fonter: fondo per settore terziario;

6) Fonder: fondo per enti ecclesiastici, imprese con o senza scopo di lucro, aziende di 

ispirazione religiosa;

7) Fonarcom: fondo per i lavoratori dei settori del terziario, delle Piccole e Medie Imprese, dell’artigianato;

8) Fondo Formazione Pmi Fapi: fondo per i lavoratori delle PMI imprese industriali;

9) Fondo Artigianato Formazione: fondo per lavoratori delle imprese artigiane;

10) Foncoop: fondo per i lavoratori delle imprese cooperative;

11) Fondoprofessioni: fondo destinato alla formazione dei dipendenti degli studi professionale e delle aziende ad essi collegati;

12) For.agri: fondo di settore per la formazione professionale continua in agricoltura;

13) Fondazienda: fondo istituito per quadri e dipendenti dei comparti del commercio, turismo,

servizi, artigianato e PMI;

14) Fondo Banche Assicurazioni: Fondo per la formazione continua nei settori del credito e delle assicurazioni;

15) Formazienda: fondo per la formazione continua nel comparto commercio, turismo, servizi, professioni e Pmi;

16) Fonditalia: fondo per la formazione continua nei settori economici industria PMI;

17) Fondo formazione servizi pubblici: Fondo per la formazione continua dei lavoratori nell’ambito dei servizi pubblici;

18) Fondo Conoscenza: fondo destinato alla formazione continua settore commercio-turismo-servizi della piccola e media impresa;

19) Fondo Lavoro: fondo per la formazione continua delle Micro, Piccole, Medie e Grandi Imprese;

20) ForAgri: fondo di settore per la formazione professionale continua in agricoltura;

21) Fondo Dirigenti PMI: fondo per i dirigenti delle PMI industriali.

Formazione digitale, come possiamo aiutarti nel percorso di formazione finanziata

In conclusione, se sei arrivato fin qui ormai ti saranno chiare le modalità tramite le quali oggi potrai attivare percorsi formativi anche in ambito digital attraverso la Formazione Finanziata.

I Chief Digital Officer di Maia Management sono in grado di fornirti informazioni nel merito.

Maia Management ha partner che operano nella formazione finanziata e sono accreditati quali enti formatori.

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